Tour de France 2022, Tadej Pogacar conquista la Super Planche des Belles Filles: che duello con Jonas Vingegaard
La Super Planche des Belles Filles incorona Tadej Pogacar. La settima tappa del Tour de France 2022 ha visto il successo del corridore sloveno, che ha così ovviamente mantenuto la Maglia Gialla. Le rampe della difficilissima erta finale hanno visto l’assolo di Lennard Kamna (Bora-hansgrohe), ultimo reduce della fuga del mattino, che si è presentato ai tre chilometri finali con circa 45″ di vantaggio sul gruppo dei migliori, che aveva perso parecchi pezzi importanti lungo la salita finale. Il corridore tedesco è stato raggiunto e superato a 100 metri dall’arrivo da Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e da Pogacar. Quest’ultimo ha poi superato il rivale nei pressi della linea del traguardo.
Le prime fasi di corsa sono subito molto concitate, con numerosi attacchi sin dal chilometro zero. Come spesso accade in queste occasioni, la riuscita del tentativo è inversamente proporzionale alla voglia e al numero di coloro che ci provano. Tra i primi a riuscire ad emergere è Mikkel Honoré (Quick-Step Alpha Vinyl), ma la sua azione non ha fortuna e dopo venti chilometri di scatti continui il gruppo è ancora compatto. A quel punto Maximilian Schachmann e Nils Politt (Bora-hansgrohe) portano via un tentativo con Gorka Izagirre (Movista), Pierre Latour (TotalEnergies) e Peter Sagan (TotalEnergies), ma il gruppo non tarda ad andarli a riprendere. Dopo quasi 40 chilometri è Simon Geschke (Cofidis) a prendere qualche metro di vantaggio, venendo raggiunto da Filippo Ganna (Ineos Grenadiers). I due guadagnano una manciata di secondi, chiudendo la prima ora di corsa ad una media di 51,6 chilometri orari.
Quando si accorge che il gruppo non ha intenzione di lasciarli andare, Ganna si rialza, mentre il tedesco continua la sua azione in solitaria. Poco dopo, grazie soprattutto al grande lavoro di Mads Pdersen (Trek-Segafredo), un gruppetto di dieci corridori riesce a riportarsi davanti: con il danese ci sono Maximilian Schachmann, Lennard Kämna (Bora-Hansgrohe), Dylan Teuns (Bahrain-Victorious), Luke Durbridge (BikeExchange-Jayco), Cyril Barthe (B&B Hotels-KTM), Imanol Erviti (Movistar), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Kasper Asgreen (Qucik-Step Alpha Vinyl) e Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates). Nonostante ancora due tentativi di riportarsi davanti organizzati prima da Magnus Cort (EF Education-EasyPost) e Micheal Woods (Israel-PremierTech) e poi Mikaël Chérel (ACT) e Kobe Goossens (IWG), questi 11 uomini vengono lasciati andare dal gruppo, in testa al quale si mettono a tirare gli uomini della UAE Team Emirates che non fanno mai salire il vantaggio dei fuggitivi oltre i due minuti.
Nel momento in cui i compagni di squadra cominciano a guadagnare terreno nei confronti dei fuggitivi, Laengen decide di rialzarsi e farsi riprendere dal gruppo, con la formazione della Maglia Gialla che mantiene sotto controllo la situazione. Al passaggio al traguardo volante conquistato da Pedersen il vantaggio dei fuggitivi è di 1’55”, ma le cose in corsa cambiano: Schachmann e Kamna allungano in testa alla corsa portandosi dietro Durbridge. I tre cominciano così con un piccolo margine la prima salita di giornata dove la fuga esplode definitivamente. Nel corso della breve ascesa si riportano davanti anche Geschke e Teuns, con il tedesco che conquista il GPM. Nel frattempo il gruppo rallenta il passo, con il ritardo che supera i tre minuti quando davanti si riportano anche Erviti e Barthe.
Rapidamente gli altri vengono invece ripresi dal gruppo, che si mantiene intorno ai tre minuti fino all’imbocco della salita successiva, iniziando poi una lenta rimonta. Al GPM, sempre conquistato da Geschke, il vantaggio è infatti di 2’40”, continuando a scendere nella pianura che porta ad un tratto di salita che precede l’erta conclusiva. Qui il ritmo sale ulteriormente in gruppo, con tutte le squadre che cercano di tenere davanti i propri capitani, portando così anche inevitabilmente il gruppo a sfoltirsi progressivamente. Jumbo – Visma e Ineos Grenadiers provano a prendere il posto della formazione del leader nelle prime posizioni, con anche la Groupama – FDJ che fa un buon lavoro, ma quando si arriva ai piedi della temibile Super Planche des Belles Filles sono nuovamente gli UAE Team Emirates a prendere in mano la situazione.
Mentre davanti emergono Geschke e, soprattutto Kämna, alle loro spalle il gruppo si sgretola con Ben O’Connor (Ag2r Citroën), Mattia Cattaneo (Quick-Step Alpha Vinyl), Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e Jakob Fuglsang (Israel – Premier Tech) che erdono contatto entrando nei cinque chilometri conclusivi, imitati poco dopo da Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe), mentre Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) fatica, ma stringe i denti nelle posizioni di coda. Dopo il gran lavoro di Brandon McNulty e George Bennett, nei tre chilometri conclusivi entra in scena Rafal Majka, che imprime una ulteriore accelerazione, decimando ulteriormente il gruppo fino alla flamme rouge, dove fa cenno al suo capitano di lanciare la sua offensiva, quando il distacco da recuperare da Kämna, ultimo degli attaccanti, è ormai ridotto a 45 secondi.
Tadej Pogacar non si fa attendere e subito rilancia la sua azione, seguito dai soli Jonas Vingegaard, Primoz Roglic, Geraint Thomas, Adam Yates, Enric Mas, Romain Bardet e David Gaudu, con Daniel Martinez e Nairo Quintana ultimi a perdere il treno. Il progressivo forcing della Maglia Gialla vede tuttavia il treno perdere altri vagoni, con i soli Vingegaard, Roglic e Thomas che restano alla sua ruota. Stremato, Kämna viene raggiunto a cento metri dal traguardo dall’accelerazione di Vingegaard, che prova ad anticipare. Pogacar perde forse un paio di metri, ma si riporta rapidamente sotto al rivale, riuscendo poi a superarlo proprio sulla linea, ottenendo la sua seconda vittoria consecutiva e la ottava in carriera al Tour de France. Poco secondi più tardi, Roglic chiude il podio di giornata davanti a Geraint Thomas.
Risultato Tappa 7 Tour de France 2022
Classifica Generale Tour de France 2022
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